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15/11/2016

Contratto e Antimafia

Titolo:
Contratto e Antimafia
Il percorso dai 'Patti di legalità' al rating di legalità

Autore:
Massimo Frontoni

Editore:
G. Giappichelli, Torino, 2015

 

Abstract:
Lo studio del fenomeno della nascita e sviluppo dei “Protocolli di Legalità” prende le mosse dalla legge 443/2001 (c.d. Legge Obiettivo) e ne segue l’evoluzione, negli accordi convenzionali tra Prefetture, stazioni appaltanti ed imprese appaltatrici, nell’arco del quindicennio 2001-2015. Emerge, nel corso di questo periodo, la progressiva inclusione, a livello legislativo, di misure di contrasto del fenomeno mafioso individuate e applicate mediante le successive evoluzioni del contenuto dei Protocolli di Legalità. La tracciabilità dei flussi finanziari, le cause di esclusione legate a mancate denunce dei tentativi di inquinamento del confronto concorrenziale, di vendor list o white list, come anche la risoluzione automatica del contratto che anticipa, quanto ad effetti, la tutela avanzata antimafia e, addirittura, la previsione di penali a carico dell’impresa inquinata, sono tutti temi che il legislatore acquisisce o implementa, via via , dai dati dell’esperienza sul campo di uno dei più efficaci strumenti di contrasto del fenomeno mafioso, quello del diritto privato e della sfera patrimoniale. Segui il denaro, diceva Giovanni Falcone ed i Protocolli di Legalità hanno messo in pratica, sul piano concreto e non dell’antimafia di facciata, una tutela di natura contrattuale che si è dimostrata, pur necessariamente sempre migliorabile in progress, a tal punto efficace da ispirare il meccanismo del “Rating di Legalità” di cui all’art. 5-ter del decreto-legge n. 1 del 24 gennaio 2012, i cui sviluppi, ne è certo l’Autore, dovranno mantenere quel legame con la prassi dei Protocolli che conduce ad individuare sempre più efficaci strumenti di contrasto, rispetto alle contromisure che il fenomeno mafioso studia per aggirare i controlli. Il confronto, in Appendice 1 e 2, tra due Protocolli di Legalità, uno del 2003 e l’altro del 2015 (successivo all’emanazione delle Linee Guida CCASGO adottate con Delibera CIPE del 28 gennaio 2015), permette di sintetizzare, meglio di ogni altro commento, il lungo cammino fin qui percorso. 

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